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Tutto quello che devi sapere sulla tua FIAT Topolino
La Fiat 500 “Topolino” nasce da un progetto dell’ingegner Dante Giacosa nel giugno del 1936. I primi progetti risalgono al 1934 e in due anni si è giunti al progetto finale e all’inizio della produzione. Il nome “Topolino” venne attribuito in seguito ad una pubblicazione di una poesia sulla Fiat 500 apparsa sulla rivista inglese “The light car” intitolata “Mouse like”.
Fu il senatore Giovanni Agnelli a dare la notizia il 12 marzo del 1936 della prossima apparizione sul mercato di una nuova vetturetta utilitaria destinata a rivoluzionare il concetto di automobile: da bene di lusso per pochi fortunati a bene di massa per molti. Il 15 giugno del 1936 la Fiat lanciò sul mercato la prima auto utilitaria con il nome di 500: motore 567 cm cubici, potenza 13 cv, raggiungeva gli 85 km/ora, trasportava due persone, costava 8900 lire e riscosse immediato successo sia in Italia che all’estero.
Quando il senatore Giovanni Agnelli si mise per la prima volta al volante di una “Topolino” esclamò: “Ecco finalmente un’automobile dove non si deve salire, ma si… scende a bordo” per sottolineare l’estrema facilità di accesso all’abitacolo rispetto alle più o meno monumentali automobili prodotte fino ad allora.
La prima Fiat 500 “Topolino” (poi definita Topolino A) venne prodotta tra il 1936 ed il 1947 in 112 mila esemplari che, considerando l’interruzione della produzione in concomitanza con la 2^ Guerra Mondiale (’39-’45), sono un numero considerevole.
Per tutto il 1948 entrò in produzione la Topolino 500 B, anche in versione giardiniera con porte in legno. Furono apportate modifiche al motore, alle sospensioni e all’abitacolo, ma la carrozzeria rimaneva sostanzialmente simile a quella del modello precedente.
La versione “Giardiniera” aveva una carrozzeria di tipo misto acciaio e legno di frassino lucido con pannelli di masonite sulle portiere: era la prima auto Fiat “Familiare”. Fu prodotta in 21300 esemplari e venduta al prezzo di circa 600.000 lire.
Dal 1949 al 1955 venne prodotta la Topolino 500 C: questo modello presentava notevoli modifiche rispetto ai precedenti sia nel motore che nella carrozzeria: testata del motore in alluminio anziché in ghisa per un raffreddamento più uniforme e per una perfetta tenuta della guarnizione della testa oltre ad un alleggerimento del peso del motore, impianto di riscaldamento e sbrinamento interno, carrozzeria dalla forma più “americana”, più moderna per l’epoca. Fu prodotta anche in versione “Giardiniera” con porte in legno e, dal 1951, in versione “Giardinetta” metallica denominata “Belvedere”. Rimase in produzione per sette anni con un totale di 376 mila esemplari.
La Topolino ha contribuito quindi a “motorizzare” l’Italia fin dall’inizio della sua apparizione: infatti la circolazione automobilistica in Italia nel 1936 era di circa 240 mila vetture e pochi anni dopo, nel 1939, al momento dell’entrata in guerra, era salita a 290 mila con un incremento notevole, di oltre il 20%, considerando il particolare periodo storico. Questo fu dovuto in gran parte proprio al successo ottenuto dalla “Topolino”.
Gli automobilisti italiani erano molto affezionati alle loro automobili, acquistate con grandi sacrifici, tanto che, per evitare di vedersele confiscare durante il periodo bellico, molti arrivarono addirittura a seppellirle, intere o smontate.
Nel 1946, dopo la Guerra, rimasero circa 150 mila auto circolanti che raddoppiarono nel giro di tre anni e vennero incrementate ulteriormente dalla nascita della Topolino 500 C: il parco vetture passò a 500 mila unità nel 1952 e ad oltre 800 mila nel 1955. La Fiat 500 “Topolino” fu dunque protagonista negli anni della ricostruzione trasformando l’automobile da sogno della famiglia italiana a oggetto di uso comune.